sabato 5 luglio 2008

Verso il mare

Ritornarono indietro verso il mare. Passarono rapidamente tra le campagne di Vulci che, se non fosse per la presenza di quel castelletto e del ponte della badia, sembrerebbero proprio senza alcun segno evidente di stanziamento umano, e doversi perciò ridurre a quel

“nulla, nulla”

che Lawrence sentì ripetersi dagli uomini che incontrava, quando chiedeva loro dell’antica città di Vulci, e poi di Cosa e di Vetulonia, più su nella maremma toscana.
Così raggiunsero il mare, dove il fiume Fiora conduce il suo letto melmoso. Sdraiati sulla sabbia respiravano l’aria umida. A Cristina piaceva il profilo di Daniele contro il cielo.
Quanto mistero, quante difficoltà in questo viaggio verso gli etruschi.
E Daniele, quanto ancora misterioso era per lei ? – pensò Cristina - . Qualche domanda sarebbe rimasta senza risposta: “lost”.
Le tornò, le tornava spesso all’orecchio una canzone di Bob Dylan:

Sara: so easy to look so hard to define … mystical wife

Quel senso di mistero, dell’irraggiungibile, più spesso descritto dagli uomini, ma che anche le donne possono provare. Mystical husband! Dopo tanti anni di vita in comune, perché così era, anche se avevano scherzato nell’iniziare questo viaggio nell’Etruria meridionale a fare come se fossero una coppia nuova, il mistero restava. Era qualcosa forse di molto prezioso, da preservare. Le venne in mente che tutte le volte quando si litigava, quando lei provava a metterlo con le spalle al muro, Daniele riusciva sempre a dirle: “Non hai mai capito niente di me”. Le dava molto fastidio, e poi non era vero perché ormai lo conosceva molto bene. Ma in fondo era un’altra cosa, quel mistero più profondo, come Sara. Quello che era sicuro era solo che in quel momento erano vicini. Lei mise la mano nella sua, si abbracciarono. E’ strano ogni volta stupirsi di come il contatto fisico accarezzi l’anima.
Ancora laziale la costa, ancora piatta, e facile all’approdo. Il mare e i mostri marini con le ali, così singolarmente etruschi. In queste raffigurazioni Lawrence ancora una volta aveva riconosciuto simboleggiato l’andare e venire delle forze vitali, il ciclo dell’acqua, i flussi e i riflussi. Sempre c’è una simbologia nascosta e una doppia valenza per questi mostri che popolano le stanze dei morti, così essi sono al tempo stesso custodi del tesoro, coloro che tutelano, ma anche coloro che danno il colpo fatale.
Era strano parlare degli etruschi e del loro viaggio nell’al di là proprio in riva al mare, ancora e sempre il centro della vita, e difatti così rappresentato nelle loro tombe. Bisognava però arrivare a qualche conclusione, almeno sugli etruschi. C’era ancora Cere da visitare. Avevano ancora un po’ di tempo.

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