domenica 12 febbraio 2012

Il sacrificio della Grecia

Athena Lemnia

















Il presidente Napolitano ha detto che noi non siamo la Grecia. Va bene, non stiamo così mal combinati, ma appunto per questo dov’è allora l’Europa e il nostro sentimento di europei?
Dicono che il popolo greco potrebbe farcela comunque, anche tornando alla dracma e anche l’Europa potrebbe farcela nonostante il default della Grecia: si vedrà ma nel cammino attraverso queste pesanti incognite avremo di sicuro perso qualche ideale.

Quando ancora Londra poteva sentirsi capitale del mondo Virginia Woolf scriveva nei suoi romanzi riconoscendo che la formazione dell’uomo contemporaneo non poteva non passare per Atene: non poteva,  chi si trovava al top della civiltà,  almeno una volta essere stato sull’acropoli. Non basta davvero essersi portati a casa i fregi del Partenone.

Dopo Genova qualcuno ha ripescato in televisione il vecchio documentario di Franco Zeffirelli sull’alluvione di Firenze presentato da Richard Burton, Per Firenze, che commosse il mondo. Qui si ricordava quanto l’occidente deve a Firenze come ad Atene.

Il documento sulle radici comuni dell’Europa non riesce a venir fuori. In quelle radici di sicuro c’è Atene, c’è il popolo greco che oggi soffre e combatte per il suo futuro: quella che non si trova è l’Europa.

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