giovedì 24 gennaio 2008

La crisi del governo Prodi




Tra le diverse analisi che si possono fare dei motivi che hanno portato alla crisi del governo Prodi c’è n’è una che riguarda il modificarsi degli equilibri politici, o meglio la redistribuzione delle forze politiche, in seguito alla formazione del Partito Democratico. Oggi il governo Prodi è di molto più a sinistra del Pd: fanno parte della coalizione che lo sostiene, oltre alla cosiddetta sinistra radicale, Prc, Comunisti Italiani e Verdi, anche la componente dei Democratici di Sinistra, gli ex Ds, che non sono confluiti nel Pd, di cui fa parte il ministro Mussi. Si può pensare, dunque, che il blocco sì democratico e riformista ma sostanzialmente moderato che sostiene il Pd abbia scelto di accelerare verso Veltroni, il quale da parte sua ha appena affermato che “andrà al voto da solo”.
L’incombente crisi economica planetaria, dovuta al rischio di recessione dell’economia leader, quella americana, più che un deterrente verso la crisi potrebbe essere addirittura un cofattore. Perché i sior Pantalon dell’illuminata borghesia italiana pensano già a stringere ancor più i cordoni della borsa. Mentre Prodi e Padoa Schioppa ora che i conti sono migliorati vorrebbero mantener fede alle promesse e redistribuire il tesoretto ai più poveri, che altrimenti sempre più poveri diverranno.

giovedì 17 gennaio 2008

Galileo






Chi mira più alto, si differenzia più altamente;
e ‘l volgersi al gran libro della natura,
che è ‘l proprio oggetto della filosofia,
è il modo per alzar gli occhi


(Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano, 1632)

Uno degli scopi di Paul Feyerabend nella sua opera Contro il metodo, è di opporsi all’immagine della scienza come percorso lineare e cumulativo. Quante teorie nuove avrebbero dovuto essere abbandonate perché all’inizio gli esperimenti non riuscivano, o perché spiegavano bene due cose e dieci altre no? Nel Seicento il sistema tolemaico era una costruzione certamente più bella e completa del nuovo sistema copernicano e spiegava più cose.
Ma Galileo fu processato e costretto ad abiurare. Cartesio, impaurito, emigrò dalla Francia per confondersi, anonimo, tra i cittadini dei Paesi Bassi. Occorrerà aspettare Newton, che con la legge della gravitazione universale completò il sistema copernicano, e Voltaire, che ne fece l’opera di diffusione per abbattere il vecchio sistema.
Il filosofo tedesco Ernst Cassirer, indagatore profondo delle basi della conoscenza scientifica, scrisse magnificamente ne La filosofia dell’Illuminismo, 1932:

"Soltanto ora infatti la scienza rifece con piena coscienza il processo che si era fatto al Galilei. L’aveva citato davanti al proprio foro e la sentenza era conforme alle proprie norme fondamentali. E da allora la sentenza non fu mai più impugnata seriamente: anche l’avversario finì per adattarvisi in silenzio. Questa fu la prima grande vittoria della filosofia illuministica. Essa portò qui a termine ciò che il Rinascimento aveva iniziato: segnò alla conoscenza razionale un dato territorio entro il quale non doveva trovare più ostacoli né costrizioni autoritarie, ma potersi muovere liberamente in tutti i versi e, in base a questa libertà, arrivare alla perfetta coscienza di sé e delle sue facoltà."


Questa libertà, il potersi muovere liberamente in tutti i versi, senza più ostacoli nè costrizioni autoritarie, credo sia anche l'idea fortemente sottesa in Feyerabend.

mercoledì 9 gennaio 2008

Quer pasticciaccio... de la monnezza

Al bambino che gioca nel giardinetto calpestandolo senza riguardo, la padrona di casa rimprovera i danni dalla finestra. Il monello, ancora in età prescolare ma già padrone del mondo, le grida di rimando: “Corpa tua”, zittendola. Il vero sport nazionale, in un paese confessionale qual siamo, è l’attribuzione delle colpe, altrui. Ultimo esempio l’affare intricatissimo della monnezza. Le responsabilità da distribuire tra autorità locali, regionali e del governo, tra le istituzioni e i singoli cittadini, tra l’illegalità organizzata e quella diffusa.
Al telegiornale intanto una donna di Napoli dice: “Ormai esco con l’ombrello per ripararmi dalla monnezza ma fino a quando l’ombrello mi riparerà?”. Potente immagine apocalittica, in un corso planetario sconvolgente: dal diluvio, il fuoco, la manna alla monnezza! E il giornalista di Mody’s sceso dall’Olimpo per dirci la sua, anzi la loro, in un plurale rigorosamente maiestatis, a Ballarò, mostra di ricordare ancora la vitalità e la creatività italiana, riconoscendola nella gente in strada della Campania.

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