giovedì 24 gennaio 2008

La crisi del governo Prodi




Tra le diverse analisi che si possono fare dei motivi che hanno portato alla crisi del governo Prodi c’è n’è una che riguarda il modificarsi degli equilibri politici, o meglio la redistribuzione delle forze politiche, in seguito alla formazione del Partito Democratico. Oggi il governo Prodi è di molto più a sinistra del Pd: fanno parte della coalizione che lo sostiene, oltre alla cosiddetta sinistra radicale, Prc, Comunisti Italiani e Verdi, anche la componente dei Democratici di Sinistra, gli ex Ds, che non sono confluiti nel Pd, di cui fa parte il ministro Mussi. Si può pensare, dunque, che il blocco sì democratico e riformista ma sostanzialmente moderato che sostiene il Pd abbia scelto di accelerare verso Veltroni, il quale da parte sua ha appena affermato che “andrà al voto da solo”.
L’incombente crisi economica planetaria, dovuta al rischio di recessione dell’economia leader, quella americana, più che un deterrente verso la crisi potrebbe essere addirittura un cofattore. Perché i sior Pantalon dell’illuminata borghesia italiana pensano già a stringere ancor più i cordoni della borsa. Mentre Prodi e Padoa Schioppa ora che i conti sono migliorati vorrebbero mantener fede alle promesse e redistribuire il tesoretto ai più poveri, che altrimenti sempre più poveri diverranno.

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