sabato 20 giugno 2009

Perchè proprio a me?

Diario di bordo
La malattia è la diversità che ti cala addosso. In modi diversi. Può essere un’isola, un castello in cui dimorare, e nello stesso tempo un viaggio dentro noi stessi e verso gli altri.



Perchè, come ogni cosa che interrompe la quotidianità, ci fa pensare.
Prima di tutto ho rilevato che molte si sono chieste – e continuano a chiedersi – perché proprio a me. Nella nostra ricerca di significati – quando pensiamo - è chiaro che non possiamo non applicarci ad un evento che mette sottosopra la nostra vita.
Personalmente non me lo sono chiesta più di tanto - quasi come se me lo aspettassi ? -.
Ho già incontrato la malattia nelle persone a me più vicine e quindi il vedere le cose da lontano, il “succede agli altri, non a me” che scatta istintivamente quando siamo informati delle disgrazie che pure continuamente accadono nel mondo – non ha funzionato.
- Sono fatalista – dice una “collega” nella sala d’attesa del day hospital quando la chiacchierata scivola sull’argomento. E mi ricordo d’averlo detto a mia volta in un’altra conversazione in un’altra sala d’aspetto.
Alcune, però, non si danno pace nella loro ricerca di significato. S’indagano senza pietà, nel trovare le cause, lo stress, l’insoddisfazione e altro, e così alla fine sottopongono impietosamente la loro vita a giudizio. Il fine ultimo di questa ricerca, è infatti proprio il senso della nostra vita e della sua possibile vanità, che la malattia ci viene a suggerire.
Come la morte per coloro che restano è materia per decifrare il senso della vita del defunto, siccome la nostra vita è un’opera che nasce con noi, e un’opera si giudica quando è terminata, la malattia anticipa crudelmente l’analisi e coinvolge il diretto interessato.
Ma la nostra vita è veramente un’unità, come pretenderebbe la nostra coscienza, da cogliere nella sua pregnanza? Proprio Dickens fa dire ad un suo personaggio che ogni mattina si trova davanti uno sconosciuto intento a farsi la barba.
Alla fine, “perché proprio a me” non è detto che sia una buona domanda. Scaviamo pure in noi stesse, ma per tentare di raggiungere qualcosa che ci travalichi, proprio quando le nostre non buone condizioni ci fanno più sentire la gabbia del nostro corpo.
Altre dicono pure:
- Deve passare. Passerà.
Io non ci provo nemmeno. In fondo il nostro tempo ora ci appare più prezioso e non possiamo impiegarlo aspettando che passi.

mercoledì 10 giugno 2009

L'evoluzione della specie




L’accordo Chrysler-Fiat si farà. Molto probabilmente ineluttabile: l’evoluzione della specie – meccanica - una volta avviata è difficile d'arrestare.

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