venerdì 21 dicembre 2007

Racconto di Natale. Sesta parte

Fu un attimo, poi l’allegria arrivò con una brezza sottile e frizzante, perché gli animali sapevano vivere la loro vita giorno per giorno, o notte per notte, erano ottimisti e avevano ancora un po’ di fiducia nel vecchio bambino che si faceva chiamare Babbo Natale. Salutarono in fretta e se ne tornarono chi alle sue occupazioni, chi al suo sonno. Babbo Natale era rimasto a metà, un po’ vecchio e un po’ bambino, e non sapeva decidersi. Ripensò a poco prima, a quando era arrivato a quel lago incantatore, alla sensazione che aveva provato inizialmente, che in qualche modo l’aveva fatto ringiovanire, perché aveva ricordato. Si era sentito in completa armonia con la natura, Ma aveva bisogno d’aiuto perché nella sua mente non era ancora tutto chiaro. Chissà se antiche divinità avevano abitato questi luoghi, se uno spirito del lago si sarebbe levato a consigliarlo. Fosse stata una dama, le avrebbe detto, gentilmente ma fermamente, che di una spada non aveva bisogno: le armi era tempo che arrugginissero sui fondali melmosi.

(continua)

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