lunedì 12 settembre 2011

Le due America e le due Italia.

A Ground Zero, ora  9/11 Memorial, i due presidenti si sono scambiati di dire il messaggio che era loro più proprio. Le due America, la rossa e la blu, i repubblicani e i democratici,  come gli accade nei momenti difficili, si ricompongono nel ricordo della tragedia, da molti additata all’origine della crisi economica che il paese deve affrontare.

Un merito che alcuni commentatori voglio riconoscere nel nostro paese a Silvio Berlusconi è quello d’aver sdoganato la destra e quindi avviato un bipolarismo in cui maggioranza e opposizione possano mostrare rispetto reciproco, dialogare e magari qualche volta, in fronte alle più gravi difficoltà, raccordarsi in modo, cioè, da mostrare non un paese spaccato ma sostanzialmente unito come succede negli Stati Uniti.

Quest’analisi, secondo noi, è smentita da un lato dai fatti: il rispetto, il dialogo e l’incontro, il rinsaldarsi nel pericolo come in questa crisi economica, non si sono mai effettivamente realizzati.
Dall’altro lato, non secondario, non si vedono nella destra che sostiene il governo Berlusconi quei caratteri di attaccamento alla Costituzione - che ogni giorno di  soppiatto si provano a cambiare questo o quell’articolo - alla nazione, con il preponderante secessionismo dei leghisti, e di tutela dello stato sociale che alla destra  legittimata e storica devono competere. Molto probabilmente questa ipotetica destra rinnovata  è uscita decimata dalla finestra con Gianfranco Fini.

Sulla destra berlusconiana pendono invece i lacci di quell’Italia  occulta, che si avvale dell’apporto della criminalità organizzata, con cui non teme di patteggiare, che pretende d’indirizzare il paese nell’ombra e perciò inficia e blocca la nostra democrazia.

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