mercoledì 7 settembre 2011

La maturità dello sciopero contro la manovra


A sentire gli slogan e i canti  nelle sfilate che hanno percorso le piazze d’Italia emerge una consapevolezza calma negli italiani che hanno protestato: che non si può addossare loro in nessun modo le responsabilità della crisi e il peso maggiore dei provvedimenti urgenti necessari. S’era cominciato a dire subito dopo la fine del centrosinistra e la caduta di Craxi che noi italiani s’era vissuto di sopra delle nostre possibilità, che s’era sperperato e occorreva risanare, che  ogni bambino italiano nasceva con un debito sulle spalle, come il peccato originale. E così via ciclicamente negli ultimi venticinque anni. E dopo venticinque anni quegli stessi italiani, con i loro piccoli redditi da lavoro dipendente con le ritenute alla fonte, che da venticinque anni arrancano per arrivare alla fine del mese, si sono resi conto che proprio non possono essere stati loro in questo quarto di secolo i responsabili della crisi, semmai le vittime.

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