martedì 30 agosto 2011

La manovra colpisce i laureati

Ormai le manovre si succedono l'una all'altra, ogni volta contraddicendosi tra loro. Per l'ultimissima, partorita ad Arcore, via il contributo di solidarietà oltre i 90 mila euro e giù sulle pensioni, ma detto così è molto generico e ipocritamente vago perchè l'azione si concentra sull'allungamento dell'età pensionabile esclusivamente dei laureati, che non possono più conteggiare gli anni di studi universitari riscattati, cosa che vale anche per l'anno di militare del servizio di leva. Come sempre s'individuano alcune categorie "privilegiate" da colpire.  Alla faccia dell'equità.

Sono toccati tutti i quadri del pubblico impiego anzitutto. Così a Bossi è andato bene? Vuole essere punitivo verso i laureati? E' questo un messaggio sotterraneo che ci viene dai cervelli al lavoro ad Arcore?  Gli anni di studi universitari trattati come cosa in più, o in meno, rispetto al lavoro, in un paese dove la preparazione scientifica e la cultura valgono sempre meno.

3 commenti:

laura ha detto...

Ma il commento mi sembra superficiale! Guarda bene cosa comporta. Innanzi tutto chi ha pagato per il riscatto si vede derubato, mai e poi mai avrei pagato un riscatto, allora milionario, per 20/30 euro di più al mese in busta paga e alla fine della vita. E i licenziati? Si tratta spesso di ultracinquantenni che hanno fatto salti mortali per pagarsi un riscatto per poter campare. Non trovano lavoro e non vanno in pensione...Così Berlusconi ha accontentato la Marcegaglia, l'ignorante Bossi che non ha toccato il suo popolo di analfabeti, e la sinistra che sta a guardare. Questi sono i nostri economisti, non hanno toccato alcuna lobby, di quale lobby facciamo parte noi? Nessuno se ne accorge, questo è il Paese dove lo studio non vale nulla!

bunglegrind ha detto...

...come era (quasi) scontato, è stato ritirato. Chissà cosa spareranno la prossima...

piccola dorrit ha detto...

La risposta negativa alla manovra partorita ad Arcore, con il gioiello della quadra d'annata sulle pensioni, è partita principalmente dalla rete, quando i maggiori quotidiani la sera del 29 agosto si attestavano su titoli generici d'attacco alle pensioni e ancora non mettevano a fuoco quello mirato ai laureati - "Colpiremo chi non ha mai lavorato" aveva fatto preannunciare il ministro Sacconi al ministro Calderoli lasciandoci sgomenti di fronte all'enigma- e tutto ciò che esso comportava. Che invece è stato subito chiaro ai cittadini.
Bene la Camusso che Uil e Cisl si son visti costretti a rincorrere, altro che errore l'indizione dello sciopero, come sostenuto dalla parte "giovanile" del Pd.

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