mercoledì 21 novembre 2007

La scoperta del lupercale e il simbolo del partito democratico



Le notizie si rincorrono producendo effetti curiosi.
Ieri la scoperta del lupercale nella pancia del Palatino sopra il Velabro. La leggenda, scioccamente espunta dai libri di scuola, torna con prepotenza alla ribalta, con argilla, mattoni e una splendida decorazione della volta da lasciare a bocca aperta, come accadde a Michelangelo e Raffaello, quando si calarono con le torce nei buchi della domus aurea.

Oggi il partito democratico, il cui loft sta proprio nei pressi del lupercale, con i suoi due fratelli Walter Veltroni e Dario Franceschini, presenta alla stampa il simbolo del partito. Si dice che ci sarà l’ulivo, ma forse in filigrana o ad un occhio esperto, in controluce o magari solo in particolari condizioni di luce o temperatura, sarà possibile vedere sul fondo il profilo della lupa capitolina.
Con buona pace dei settentrionali, specie se leghisti, questo partito sarà romano. Gli auspici parlano chiaro.
E’ un passato troppo grande ed ingombrante, che riemerge dal sottosuolo e, come già fecero gli umanisti del Quattrocento, non si tratta d’imitare ma di gareggiare con gli antichi nel provare ad inventare il futuro.

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