lunedì 27 giugno 2011

Ma chi sono i responsabili?

La fiducia alle Camere: il Parlamento e i cittadini.

E’ stato il Presidente della Repubblica, vigile custode della Costituzione e della sua giusta applicazione, a richiamare le Camere, di fronte al cambiamento nelle componenti della maggioranza, alla necessità di una verifica della fiducia. Berlusconi da questo punto di vista era tranquillo, si è pure fatto sotto alla prima occasione in cui ha incontrato il Presidente degli Stati Uniti, e non era una gag ma un altolà, quando ha detto al più importante per tutti: - Ho una nuova maggioranza. Cioè, che lui tiene, è legittimato dal parlamento e può permettersi, dal suo punto di vista, d’affermare che i giudici che indagano su di lui complottano. Sono ormai lontani, specialmente a fronte dei risultati delle elezioni amministrative e del referendum per cui aveva dato indicazione di non votare, i giorni in cui il premier poneva la sua legittimazione essenzialmente nel suo rapporto diretto col popolo; ora si è fatto parlamentarista perché, scemando la sua popolarità, si è blindato nella maggioranza parlamentare. Ciò non toglie che un ribaltone è stato compiuto in seno a questo governo: infatti, la maggioranza eletta, cui l’attuale legge elettorale aveva attribuito un grande premio di maggioranza era quella cui partecipava il gruppo del presidente della Camera Gianfranco Fini. Al suo posto c’è a sostenere il governo nella nuova maggioranza un nuovo gruppo che nemmeno era presente alle precedenti elezioni politiche, i responsabili.
A Ballarò, nell’ultima puntata che commentava l’ottenuta fiducia, Anna Finocchiaro, tra le menti più lucide del Pd, e sempre chiara e consequenziale nelle sue argomentazioni, illustrava questa situazione parlamentare e si chiedeva, di fronte alla ben nota disinvoltura con cui il nuovo gruppo è nato e si è, anzi, non si è presentato alle Camere: chi sono, a cosa s’ispirano, dove hanno scelto di sedere: ne sottolineava cioè l’anomalia. Paolo Mieli, giornalista e storico, quando toccava a lui parlare, invece bacchettava l’esponente del principale partito d’opposizione, perché a suo avviso con questo tipo d’osservazioni non si va lontano e ben altro deve fare il Pd.
Non sono d’accordo: è fondamentale per tutti noi cittadini che crediamo in questa repubblica e nella sua Costituzione che essa sia applicata correttamente, e che di questo siamo consapevoli e attenti osservatori; in modo che essa sia cosa viva che regola il funzionamento delle istituzioni. Con questa bussola sarà sempre difficile cambiare la rotta della democrazia in Italia e avremo una guida sicura.

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