giovedì 26 maggio 2011

Perchè la svolta politica comincia a Milano

Di fronte alla demagogia spinta con cui Berlusconi e i rappresentanti della Lega comunicano con i loro elettori si può provare un sentimento di grave sconforto, per il rimpallare dagli uni agli altri, e viceversa, delle stesse trite parole, in particolare “federalismo, federalismo” per i leghisti, senza che il discorso s’apra e s’articoli. Questo popolo è stato allevato senza strumenti critici e allora il flusso comunicativo è solo un rimasticare tra eletti ed elettori degli stessi slogan di un vocabolario minimo.

Di fronte a questo circolo vizioso, dove aspettarsi segni di risveglio e ribellione al discorso politico sempre più basso e reiterato su alcuni vocaboli, da sfiorare in realtà l’afasia, se non in chi qualche strumento critico ancora ce l’ha, in particolare la borghesia milanese, di quella Milano che pretende di essere tra le maggiori città del mondo? Una delle capitali dello stile come pensa di poter essere rappresentata anche “solo” nello stile dai politici che si sceglie?

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