venerdì 16 aprile 2010

La tutela della Costituzione con la conoscenza

Una società fondata sulla conoscenza, ha detto Luigi Berlinguer. Potremmo provare a farne un esempio esplicativo confrontandoci con un tema che è in cima all’Agenda italiana, la bozza di riforma costituzionale che Calderoli ha portato al Colle e che è motivo del profondo dissidio in corso tra il Premier e il Presidente della Camera. Anche se pensassimo che i problemi più urgenti del Paese siano altri, questo tema, se ci viene imposto, non può essere sviato perché riguarda la nostra democrazia e il sistema di governo del Paese.

Mi sembra invece che l’opposizione sia in una posizione d’attesa e l’unico a dare battaglia è proprio il Presidente della Camera, certamente per tutelare la sua posizione all’interno della coalizione al governo, ma facendolo concretamente, criticando apertamente la bozza di riforma – cui non è stato invitato a partecipare – almeno su un punto specifico, la legge elettorale per la quale non è previsto cambiamento, cioè entrando nel merito.

Il Pd non parla alla gente, non entra nel merito della questione. Il Premier invece lo fa di continuo e da ultimo con la gente di Confindustria a Parma. E per criticare la Costituzione, che a suo dire gl’impedirebbe di governare, non spreca parole, atteggiamento e tono della voce. Tra le varie cose sciorinate, ce l’ha con l’iter legislativo, ma abbiamo visto la fatica di Obama, che pure è a capo di una repubblica presidenziale, per far approvare la riforma sanitaria. Le leggi sono determinanti per la vita dei cittadini ed hanno risvolti e implicazioni che spesso sfuggono alla prima definizione dei legislatori, è normale perciò che esse vadano riviste e corrette: sta nel sistema legislativo di tutte le moderne democrazie.

Insomma ci vuole conoscenza e cultura dei problemi. Di questo devono ormai farsi carico i cittadini, in altre parole occorre promuovere il sapere sulla Costituzione, come funziona il parlamento, come procedono le leggi, gli organi di controllo etc. Non possiamo farci passare sulla testa cambiamenti di tale portata.E’ stato detto che il Presidente della Repubblica è l’arbitro tra governo ed opposizione e potrebbe restare solo a tutelare la Costituzione contro il suo stravolgimento. Ma nel Paese c’è un altro arbitro che alla fine decide con il voto, i cittadini. Prima del voto essi possono farsi sentire come opinione pubblica. Che questa opinione pubblica abbia la conoscenza delle fondamentali e delicate questioni che mettono in discussione la nostra democrazia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il popolo deve essere l'unico arbitro non costituzionale per decidere sulla Costituzione; ma ci si può fidare di un popolo, che da qualche tempo ha smarrito le più elementari nozioni d cosa significa vivere civile, accarezzando solo i lati più eclattanti e teatrai di questo vivere? Rispetto delle regole, di noi stessi, della comunità...esistono ancora? Ci si può fidare del giudizio di un popolo simile?
W l'Italia

Anonimo ha detto...

Tutelare la Costituzione: questo credo che sia il bisogno più impellente per i vari organi costituzionali e per il popolo: basterebbe molto poco per stravolgerne le basi. Sicuramente uno dei mezzi più atti a ciò è la conoscenza. Ma oggi il popolo ha sufficiente conoscenza per rendersi conto dei pericoli a cui sta andando incontro? Credo di no.E il creare questa conoscenza, laddove non esiste, non è cosa da farsi in pochi giorni. Io spero solo che le tante decantate riforme siano lunghe a venire, affinchè la gente passa riaprire la sua mente ad idee più vere e vicine alla realtà effettiva del nostro paese. Ci sono troppi mosconi che ronzano per cambiare il nostro paese e farlo ritornare a tanti anni fa, non specifico quanti. Anche perchè ogni cambiamento può essere presentato come frutto di ampliamento della democrazia, anche quando non lo è.
Salvo

Anonimo ha detto...

Un popolo che si definisce civile deve conoscere la sua Costituzione: Bisogna promuovere questa conoscenza: sarebbe bello che ogni partito organizzasse incontri, tavole rotonde, dibattiti, spettacoli ed altro dove si parli di Essa. Così il popolo può rendersi conto se c'è veramente necessità dei cambiamenti che si pensa di apportare. Se il governo è saggio ha il dovere di permettere ciò e il popolo ha il diritto-dovere di esserne parte.

Anonimo ha detto...

Bisogna difendere la nostra Costituzione ad oltranza_ è l'unica parvenza di democrazia che ci resta!

Anonimo ha detto...

Riscrivere la Costituzione o modificarla in parte comporta sempre dei rischi: dipende dall'onesta della persona che agisce tal senso, Il popolo dovrebbe essere molto vigile.

Anonimo ha detto...

Ma va là, che paura avete di perdere questa vostra costituzione,ma state
tranquilli non la toccherà nessuno.
UNo che sa tutto!

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