giovedì 22 aprile 2010

Compleanno


Quante volte, ripensandoci, dubitiamo della nostra identità, se siamo sempre gli stessi. Il flusso di coscienza cui siamo aggrappati, ci trae in inganno: non ci sono pause eppure cambiamo, nella continuità.
Ancor più ci succede con chi abbiamo visto crescere. Quante volte stentiamo a ritrovare nell’adulto il bambino; mentre al contrario certi atteggiamenti sorpresi nel neonato si sono rivelati espressione di un carattere duraturo e perciò quelle prime forme di comunicazione ci restano care e indimenticabili.
L’apparente scomparsa di quell’esser stato bambino a volte genera pena, ma a tratti nell’adulto possiamo ritrovare il bambino o meglio scopriamo dei nessi tra l’uno e l’altro, più che una continuità una conseguenza. Sono momenti preziosi, perché ritroviamo i nostri beni nascosti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Felice colui che nella maggiore età può ancora ricordare il suo essere stato bambino e riviverne le emozioni. E' un modo per essere sempre giovani dentro.

Anonimo ha detto...

E' bello avere un'infanzia da ricordare, molti non ce l'hanno. Non diventeranno mai adulti veri.

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