martedì 13 aprile 2010

Chi punta sul sapere

Un po’ di scetticismo affiora dai commenti al post precedente. Un rinnovamento culturale appare oggi improbabile? ma a pensarci bene è proprio la via che ci resta da percorre se riteniamo che da questo punto di vista il Paese sia ridotto male.
Leggo su L’Unità online il commento di Luigi Berlinguer agli ultimissimi risultati elettorali, cioè gli esiti dei ballottaggio, ancora negativi per il Pd. Ci dice, riassumendo, che il partito non ottiene voti perché non è chiara la sua identità agli elettori e, viceversa, il partito non sa parlare alla gente, perché si esprime solo dentro l'ambito della politica:
"Siamo abituati a spiegare e a giudicare quel che accade rivolgendoci solo alla società politica che è sempre più lontana dai cittadini e dalle loro vite."
Come superare questa reciproca lontananza, secondo Berlinguer? Promuovendo il sapere:
"Ecco, credo che il Pd ancora non abbia fatta propria l’idea che la società della conoscenza è quella dove tutti imparano, tutti devono sapere di più. Siamo consapevoli che per questo occorre una scuola completamente nuova? Non credo. Noi non stiamo cercando una nuova scuola."
Anche Luigi Berlinguer si augura dunque un rinnovamento culturale che, dal suo punto di vista, dev’essere incentrato sulla scuola pubblica, ma più in generale rimanda ad una società più aperta proprio sulla base della circolazione del sapere:
"Se parlo della scuola è perché essa è centrale in una società fondata sulla conoscenza."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, la scuola è fondamentale per una rinascita. Ma quale scuola? Quella dei nuovi programmi del ministro Gelmini?
Salvo

Anonimo ha detto...

Anch'io penso che sarebbe necessaria una rinascita culturale e non solo tra il popolo,ma anche tra la nostra classe dirigente. E' tutto piattume, qualunquismo. Ma il fenomeno ormai è diffuso a macchia d'olio. Come arginarlo? Si, la scuola se ne potrebbe fare il portavoce, ma essa stessa deve riqualificarsi.

Anonimo ha detto...

Purtroppo non si può che essere scettici,non verso il rinnovamento culturale, quanto verso la possibilità che esso possa avvenire. Promuovere il sapere! E' una voce che grida nel deserto: deserto di valori, di buone intese, di sana sensibilità. E la scuola di adesso, spesso, fa parte di questo deserto, non riesce a farsi sentire: altre voci più perentorie, sfacciate, magniloquenti, la sommergono.

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