mercoledì 12 maggio 2010

Chi paga le crisi? Le mucche al pascolo

Leggo sul Paìs che Zapatero ribassa lo stipendio ai funzionari per ridurre il debito.
Altolà a chi pensasse qualcosa di simile per l’Italia, per la quale abbiamo potuto constatare, proprio ieri, che è tra i paesi, non solo europei, con gli stipendi più bassi, funzionari dello stato compresi, sotto a quelli, in particolare, pagati in Grecia e in Spagna. Gli stipendi di manager e dirigenti sono tutto un altro discorso.

E’ ormai da qualche decennio in Italia, dai governi Amato, Ciampi, Prodi, Berlusconi e ancora Prodi e Berlusconi, che risanamenti e crisi, e crisi e risanamenti sono pagati dal ceto medio stipendiato che oltre ad avere i più bassi emolumenti è pure l’unico in Italia a pagare veramente le tasse, perciò impoverisce sempre più ed è la vera “riserva aurea” da cui ricavare i quattrini.

Questo fondamentale del sistema Italia è difficilissimo da intaccare. Infatti, gli stipendiati italiani sono tenuti sotto scacco, e non è concesso loro di parlare tanto e lamentarsi con due principali argomenti: perché, da un lato, c’è chi sta peggio di loro, cassintegrati, precari e disoccupati, quest’ultimi soprattutto giovani, e rispetto a loro, gli stipendiati, cioè le mucche da spremere, sono privilegiati; dall’altro lato perché la colpa è fatta ricadere su coloro che non pagano le tasse, che sono però gl’inafferrabili. E’ con loro che gli stipendiati dovrebbero prendersela, da mucche a Don Chisciotte, mica con i governi che in questi decenni non hanno trovato modi e mezzi per sanare questa grave disuguaglianza. Con la borsa chiusa anche verso i cosiddetti ammortizzatori sociali, quali sussidi alle famiglie, ai disoccupati etc.

Così il modello Italia si manitiene attraverso le crisi e con esso le caste, i privilegi e l’impunità.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai fatto un bel quadro del nostro paese, in tutto veritiero. La nostra situazione è proprio questa: puoi ancora mungere mucche, spremute ormai fino all'osso? No, per cui noi passiamo per un popolo che sta difendendosi bene dalla crisi, dato che non c'è più niente da togliere.

Anonimo ha detto...

A proposito di tasse che gli Italiani devono pagare, hai sentito quali sono le decisioni per il debito contratto da alcune regioni sulla Sanità, compreso il Lazio (io abito in questa regione)? Aumentare le tasse. Che poi il deficit è dovuto ad un malgoverno e a una cattiva gestione dei fondi, e chissà quanti soldi sono finiti in tasche, dove non avrebbero dovuto entrare, questo non viene detto da nessuno. Tanto, come dici tu, c'è la "riserva aurea" a cui attingere.

Anonimo ha detto...

Cara Dorrit, i nostri stipendi e pensioni, almeno di quelli dei lavoratori dipendenti, sono tra i più bassi d'Europa e, come dici tu costituiscono la riserva aurea del nostro paese. Infatti, malgrado le assicurazioni che il nostro paese non è alla stregua della Grecia o della Spagna, è di oggi la notizia che, per un certo tempo, gli stipendi e pensioni più basse non aumenteranno,che non verranno pagate subito le liquidazioni, ed infine -miracolo dei miracoli- saranno diminuiti i superstipendi dei politici, dirigenti, professori, ecc. Si saprà di quanto?
Salvo

Anonimo ha detto...

Alla tua domanda: "Chi paga la crisi?", se fosse stato vivo ancora Totò avrebbe detto:"...e io pago!", sottolineando che in casi come questi, a chi s'accolla la responsabilità di uscirne fuori è l'ometto piccolo piccolo, perchè, per quanto vengano tassati gli altri, non si troveranno mai così scoperti, o con le pezze al sedere.

Anonimo ha detto...

Hai visto come anche nel nostro paese, pur avendo predicato da anni che noi eravamo lontani dalla crisi, stanno restringendo gli sprechi (stipendi e pensioni ai dipendenti,ecc). Persino,i nostri politici sembrano essere così generosi da offrire una parte delle loro entrate. Mi domando: quanta sarà vasta e profonda la nostra crisi?

Etichette