giovedì 18 marzo 2010

La teoria del complotto

La lotta tra il bene e il male è l’esempio più assoluto e assolutizzante, metafisico e apocalittico di una polarità attraverso la cui lente interpretare la storia umana, ancor più la politica. Una lente che attualmente piace molto a chi ci sta governando. Che implica di parlare delle forze del male e disegnare una teoria del complotto per la quale le suddette forze del male si organizzano a danno degli innocenti. Nella storia passata e fin dagli albori, per la verità le accuse di complotto sono sempre state attribuite a gruppi marginali della società - in particolare ebrei, eretici e streghe dal Medioevo fino al ’700, e ancora gli ebrei nella storia più recente del secolo appena trascorso, sotto il nazismo - chiamati a fare da capro espiatorio in periodi di crisi, quali pestilenze, carestie e sconfitte in guerra; oggetto del complotto l’insieme della società. Oggi, nella particolarità italiana, la vittima designata del complotto sarebbe addirittura il governo, cioè il potere esecutivo, e tra i cospiratori, i membri del potere giudiziario. La crisi politica italiana dunque genera un’anomala teoria del complotto. Dietro quest’ultima, c’è in realtà un contrasto sempre più marcato tra i poteri dello Stato, stabiliti dalla Costituzione.
Anche dentro la nostra Costituzione ci sono delle polarità: poteri che si bilanciano, creati apposta perché uno non debba soperchiare sugli altri ma all’opposto ognuno controlli ed equilibri l’altro. Così i Padri costituenti, nel momento della ricostruzione, dopo che il Paese era passato attraverso la dittatura e una nostra guerra civile dentro il conflitto mondiale, hanno creato il congegno pressochè perfetto di una moderna democrazia parlamentare. Perfetto in specie dal punto di vista della sua tutela basata per l'appunto sul bilanciamento dei poteri. Ecco perché i poteri possono anche discutere tra loro ma il contenzioso deve comunque ricomporsi, e ognuno deve essere libero di agire nelle sue competenze, mentre nessuno può prevalere su l’altro, per il bene della democrazia, cioè dello Stato, dell’insieme di tutti i cittadini.
Proprio l’equilibrio dei poteri com’è stabilito nella Costituzione s’oppone perciò alla teoria di oggi del complotto. Ma ci sono altre polarità che nei secoli, e ormai nei millenni, s’alimentano nella Penisola. Il nostro Paese culla di genti diverse che mantenevano la loro identità è stato perciò la terra del particulare, dell’individualismo. L’interesse particolare si è così trovato in molte occasioni ad opporsi fortemente a quello comune. Forse per questo i romani compresero così bene il senso dello Stato, di quella res pubblica che occorreva mettere davanti agli interessi del singolo se si voleva che Roma esistesse: sapevano troppo bene quanto pendessimo dalla parte opposta. La storia romana e quella seguente può essere vista come un dibattersi tra questi due poli, una lotta in cui troppe volte ha vinto il particolare.

Un’altra opposizione che ritroviamo dentro la storia romana ma che doveva riproporsi più volte in momenti critici è quella sottesa al contrasto tra Senato e Imperatore. Il Senato a rappresentare l’alleanza, il patto sociale tra le classi dei cittadini e le regole da rispettare e l’Imperatore, quando decideva d’opporsi od ignorare il Senato e le regole, a basarsi sul favore diretto del popolo.

La democrazia moderna è anzitutto la democrazia delle regole perché sono le regole che garantiscono l’uguaglianza dei cittadini e non c’è altro modo. Chi pensa di sottrarsi alle regole comuni perché ha il favore - : la maggioranza dei voti – del popolo scivola verso l’imperator.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' molto semplice e facile a chi ha soldi e potere ergersi al di sopra delle regole o, in molti cAsi crearne delle nuove, che vanno ad inficiare quelle già esistenti. Chi sta intorno a queste persone, spesso non si rende conto del pericolo che corre, essendo tutto mascherato da atteggiamenti di falsa necessità o richiami a diritti non esistenti. Chi ama la democrazia deve stare molto attento alle false promesse o alle forme di finta familiarità, che cercano di far pensare, da parte di chi le usa, che è circondato da amici, che vogliono il suo bene. Non è detto che chi fa finta di trattarti bene, voglia veramente il tuo bene.

ma...va...là ha detto...

Il concetto di complotto ai nostri giorni si è modificato, o meglio il termine viene usato quando fa comodo per denigrare la parte avversa. Deve fare sentire più importanti pensare che gruppi di persone si mobilitano contro di te per distruggerti. Tu, povero tapino, un agnello in mezzo a tanti lupi!
Come potrai difenderti da tanti nemici, tu che sei tanto buono e ti sacrifichi sempre per gli altri? Sei stato provocato, è giusto che tu ti difenda dalla cattiveria."perchè complottate contro di me, che vi amo tanto?"
Questo è il canto di colui che vede complotti intorno a sè.
Ma...va ...là

Anonimo ha detto...

Perchè,Piccola Dorrit, non ammettere che nel nostro paese sono in atto tanti complotti verso persone che non meritano di essere trattati così, perchè hanno sempre dimostrato con i fatti che sono persone responsabili, che sanno svolgere con coerenza e serietà il loro compito?
Perchè la gente non vuole accettare l'onestà e il saggio compèortamento di chi ci guida con tanto amore?
Non si devono organizzare complotti per mettere in crisi chi lavora per gli altri, ma amore..amore.. w l'amore. Basta con l'odio che ammorba il nostro paese! Bisogna amarsi l'un l'altro!
viva chi ci governa così bene!

Anonimo ha detto...

Si, i complotti ci sono: come si spiega altrimenti, che le accuse vanno tutte nella stessa direzione e viene preso di mira lo stesso gruppo di persone?

Anonimo ha detto...

Basta con tutti questi complotti. Non se ne puà più!

Anonimo ha detto...

La teoria dei complotti puà essere vera o falsa. Ai posteri l'ardua sententia! Gli attuali viventi prendono posizione alterne a sewconda delle loro idee politiche. Si rimanda a quanto detgto precedentemente.

Anonimo ha detto...

Nella storia romana non hai citato quello che è successo durante la repubblica e proprio per difenderla: uno dei più famosi e grandi complotti di tutti i tempi, quello contro Giulio Cesare, che si concluse con la sua morte. Ma quel complotto arrivò troppo tardi: ormai nel mondo romano era maturata l'idea di imperator.

Anonimo ha detto...

Ma perchè si grida al complotto: ci sono fatti reali? Sembra che ci siano. Forse è vero che prima di parlarne bisognerebbe dimostrarne la veridicità Ma se è appurato che le persone interessate sono veramente esse, che hanno compiuto quei gesti e dette quelle parole, non c'è altro da dire. Non è corretto definirlo complotto, ma realtà dei fatti.

Anonimo ha detto...

La nostra situazione attuale non corrisponde certo a quella dell'antica Roma: In questo momento il nostro Parlamento si potrebbe definire monocolore, perchè un solo partito occupa più della maggioranza,e il Premier è emanzione diretta del popolo, stando alle ultime elezioni. Quindi è una situazione statica, dove ogni decisione viene presa dallo stesso gruppo di persone, mentre la minoranza non ha quasi voce in capitolo. Siamo ancora in democrazia? Si, se si pensa che il popolo sovrano ha operato per questa scelta.
Riflettiamo

Anonimo ha detto...

CARISSIMA DORRIT,

E’ palese che in prossimità di tornate elettorali, le forze politiche tendono a far emergere le “malefatte” delle parti avverse, per ricavarne un immediato vantaggio elettorale.
Mettere in cattiva luce la parte avversa è uno sport olimpionico praticato in continuazione da una certa parte politica.
La valanga di insulti giornalieri (tutto il calcio minuto per minuto) e i presunti o veri reati si riversano a secchiate sui malcapitati.
Quello che è inquietante che questi fatti succedono sempre in vicinanza di elezioni o si preparano un poco prima.
Bisogna tener presente che nei tempi passati un avviso di garanzia equivaleva alle immediate dimissioni dalle cariche politiche ricoperte.
Questa pratica vorrebbero farla valere a tutt’oggi; hai visto mai che si possa andare al rinnovo del governo o del parlamento?.
Sotto questa luce va visto il complotto, cioè una orrenda macchina mediatica che tende a screditare il malcapitato di turno, con possibilità delle sue dimissioni.

Quanto all’equilibrio dei poteri della Repubblica Italiana, previsti nella Costituzione, è necessario che si faccia emergere sempre, sia negli atti che nei comportamenti, tale l’equilibrio.
Equilibrio inteso come (buon senso, senza accanimento) di ciascun potere rispetto agli altri, rispettando la volontà del popolo, espressa attraverso il risultato di libere elezioni, previste da apposite leggi elettorali, approvate dal parlamento.

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