domenica 28 marzo 2010

Daniele Luttazzi: quando c'è un blocco ideologico alla comunicazione

Naturalmente non è solo una questione di educazione, di bon ton, ma qualcosa di molto più profondo: l’esclusione della volgarità, che impedisce la comunicazione.
Ancora molto dibattuto l’intervento di Daniele Luttazzi a raiperunanotte, apprezzato da molti che si sono pure divertiti e hanno riso, incomprensibile per altri che per l'appunto non hanno riso. E siccome la risata è una di quelle cose genuine che non s’inventa e richiede la partecipazione del corpo e dello spirito, è stata come uno spartiacque tra due categorie di persone e chi critica l’intervento di Daniele perciò sente – o fa mostra di sentire - di aver perso qualcosa anche se non capisce cosa.
Costoro – quelli che non hanno riso – hanno escluso la volgarità. Anche loro non possono non compiere nella loro vita atti volgari, come cacare – fare le feci - quasi tutti i giorni, ruttare a volte, mettersi, per sbaglio, le dita nel naso, forse in queste volgari occasioni dissociandosi, il corpo da una parte e lo spirito dall’altra. A letto poi chissà quante porcate, magari molte di più di quante verrebbero in mente alle persone volgari. Ma tutto ciò è secretato. Non se ne parla o se sì solo in contesti molto riservati, giammai proprio giammai alle platee. Ecco sì costoro applicano una censura.
La loro esclusione della volgarità è diventata un blocco ideologico – pensano di far parte di una élite… - e di fatto un blocco nella comunicazione: se un messaggio è trasmesso attraverso la volgarità non lo accettano anzi, ancor più profondamente, per loro è diventato incomprensibile.
Per questo apprezziamo Daniele Luttazzi che usa la volgarità come satira contro questo potere, chè sostanzialmente volgare, e come martello ideologico.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Riflettendo su tutto l'intervento di Luttazzi si può arrivare alla conclusione che, effettivamente, tutta la vorgsrità portata sulla scena, doveva dare la netta percezione dello stato in cui è ridotto il nostro paese. Ma non tutti sono stati in grado di capire la correlazione, a scapito di Luttazzi.

Anonimo ha detto...

Sono un citadino che la pensa come Luttazzi. Però non sono d'accordo su come ha impostato la sua performance: se essa doveva raggiungere il maggior numero di persone ed essere apprezzata, credo, invece, che molti sono rimasti scioccati dalla crudezza delle sue parole. A questo punto il risultato che lui si aspettava di raggiungere si è molto assottigliato.
Forse sono un formalista!

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