giovedì 11 febbraio 2010

L'evoluzione della Protezione civile

Due articoli, di Sergio Romano come editoriale sul Corriere e di Giuseppe D'Avanzo su Repubblica, sostanzialmente, di là del tono e della disposizione personale molto diversi, concordano nell’analisi della svolta politica rappresentata nel governo Berlusconi dall’ampliamento delle competenze della cosiddetta Protezione civile. Ne avevamo sentito parlare nei giorni precedenti, che Bertolaso doveva diventare ministro, ma di che ci domandavamo, promozione che il premier andava preparando ricoprendolo di elogi.
La Protezione civile, allargata a dismisura nelle sue competenze, dovrebbe diventare il braccio operativo del capo del governo saltando tutti gli “impedimenti” burocratici e non, che da sempre a suo dire gl’impediscono di governare. Dice Sergio Romano:
"Il metodo presenta almeno due inconvenienti. Si perde di vista, in questo modo, il disegno organico che dovrebbe ispirare la riforma dello Stato. E si aprono zone grigie in cui il pericolo dell’illegalità diventa maggiore."

Dice Giuseppe D’Avanzo:
"Bertolaso interpreta il paradigma della "militarizzazione della decisione politica" che il premier immagina debba essere lo strumento d'uso quotidiano del governo, il dispositivo che consente di sospendere le norme, di trasformare il diritto in una decisione che va liberata dal perimetro in cui la costringe la legge. La Protezione civile di Guido Bertolaso ha rappresentato e rappresenta appunto questo: il sostanziale svuotamento della partecipazione politica a vantaggio della verticalizzazione della decisione politica."

La deregolamentazione in economia, deregulation, così come l’esaltazione a senso unico del libero mercato, quale migliore dei mondi possibili, hanno fortemente contribuito alla grave crisi economica attuale, avendo lasciando, riducendo i controlli, mano libera alle attività illegali e criminali; in politica essa uccide la politica stessa e la democrazia che si fonda sul rispetto delle regole e dei procedimenti di controllo che sono stati apposta preposti alla tutela dei cittadini e della legalità.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Dorrit,
mi capita spesso di leggere il tuo blog, perchè lo trovo assai variegato ed interessante, scritto bene e con argomenti ben calibrati. Vedo anche, che di solito hai diversi lettori e commentatori. Questa volta non ho trovato nessuno. Penso di sapere il perchè: gli italiani, purtroppo, sono stanchi di vedere il loro paese ridotto ad un pollaio, ma in senso contrario da quello che ha pronunciato queste parole. E'possibile che non c'è giorno che non debba uscire una notizia di questo tipo, che ci fa sentire di essere in balia di persone che ormai hanno perduto il senso e il valore di ciò che è giusto e corretto? In questo caos ci sarà qualcuno, da qualsiasi parte si voglia, che non sia corrotto o non sia ricattabile per i suoi comportamenti anomali?

Anonimo ha detto...

Questo allargamento della Protezione Civile puzza un pochino:è un altro segno di dove vogliono andare i nostri governanti
Non c'è da fare alcun commenyo

Anonimo ha detto...

E' proprio vero che non ci accontenta mai!
che c'è di strano e pericoloso se qualcuno è subito pronto ad intervenire nei casi di bisogno immediato, invece di tutti quei passaggi burocratici e le pastoie che spesso ostacolano i pronti interventi?

Anonimo ha detto...

Da come si è visto dalle ultime notizie, -frasi di Letta, di Bossi, che hanno smentito- c'era effettivamente in pentola di rafforzare i poteri della Protezione Civile. Cosa altro dovremo vedere?

Etichette