sabato 30 gennaio 2010

Termini Imerese e il gioco delle parti (Reprise)


Il gioco delle parti è ripreso con vigore.
La maggior parte dei commentatori dà per scontato che, di tutti gli stabilimenti Fiat, quello di Termini Imerese non abbia proprio futuro. Dunque non c’è e non ci sarà nemmeno più un futuro industriale per la Sicilia. Ci vorrebbe un’altra classe politica che facesse mea culpa per quel che non ha fatto nei quarant'anni di vita di questo stabilimento - dall'altra parte dell'oceano c'è chi lo fa - e prendesse impegni credibili, quando invece nell'oggi sa solo tagliare su tutto, dalla scuola agli incentivi.
In questa messinscena è troppo facile prendersela solo con l’azienda e il suo amministratore, lasciando nell’ombra le responsabilità degli altri attori della compagnia.


(post precedente sull'argomento: Termini Imerese e il gioco delle parti)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente, la situazione di Termini Imerese nasce da un insieme di scarse attenzioni verso il complesso industriale ivi appoggiato, e dico appoggiato non a caso, perchè si ci fosse stata veramente l'intenzione di creare con esso un polo industriale nel più profondo sud, oggi non ci si troverebbe in queste condizioni. Si sabebbe creato l'indotto, la produzione sarebbe stata più completa ed autosufficiente, si sarebbero potenziate le infrastrutture. Ma, il sud deve restare sud, la Cenerentola dell' Italia.Solo che Cenerentola poi incontra il principe azzurro e la sua vita cambia. Si parla anche di chiudere l'altro polo industriale, quello di Pomigliano d'Arco!

Anonimo ha detto...

Cara Dorrit,
secondo quando è stato detto precedentemente da Marchionne, la fabbrica non dovrebbe chiudere, ma solo riconvertita in qualche altro, non si sa in quale settore dell'industria. In ogni caso sarà sempre un declassamento. E' il governo della Regione, i sindacati, che dovrebbero battersi a fondo affinchè questo non avvenga. Il Lingotto, a sua volta, non dovrebbe dimenticare il programma ancora vigente, invece di chiudere.

Anonimo ha detto...

Ma in questi giorni non è stato promesso ai siciliani che non sarebbero stati licenziati?
E' stata una mossa per farli scendere dal tetto?

Anonimo ha detto...

Forse la colpa di ciò che sta succedendo a Termini Imerese è proprio dei Siciliani, che hanno dimostrato di non sapersi organizzare e di non avere capacità effettive nello gestire e far fruttare la fabbrica creata apposta per loro.

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