domenica 15 novembre 2009

Uguaglianza



Liberté, égalité, fraternité. L’uguaglianza è alla base delle democrazie moderne. "Tutti gli uomini nascono liberi con uguali diritti": fu scritto nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, l’espressione più alta della Rivoluzione francese mentre elaborazioni contemporanee sono la Dichiarazione universale dei diritti umani, elaborata dagli anni dell’immediato dopoguerra in poi e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, da ultimo la Costituzione europea, firmata a Roma nel 2004. L’uguaglianza implica il rispetto delle regole uguale per tutti. Implica che le leggi siano fatte per tutti i cittadini.
Una serie di leggi sono state in questi anni di continuo proposte nel nostro parlamento per tutelare il caso di una persona sola.
Dall’altro lato, quasi un rovescio della medaglia, casi come quello doloroso di Stefano Cucchi, dove alcune categorie di cittadini sembra vengano considerate meno uguali delle altre e con meno diritti. Emigrati clandestini, drogati e omosessuali, sarebbero questi gli ultimi gradini di una nuova gerarchia sociale, perché quando la democrazia si fa debole ricompaiono le gerarchie e se ai ricchi e ai potenti sempre più è concesso e permesso, chi sta più in basso deve poter vedere qualcuno più in basso di lui.
Non possiamo che augurarci che la nostra democrazia si rafforzi e con essa l’Uguaglianza.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Dorrit,
ho rilevato nel tuo blog,con il quale mi trovo perfettamente d'accordo, un punto chiave: la stratificazione della società, che si fa sempre più forte ed evidente laddove lo Stato non pubblicizza e si fa portavoce di un modello ugualitario per tutti i cittadini, ma in modo più o meno palese, più o meno legale, crea delle diversificazioni all'interno del popolo, che comprende tutti, governanti e no - perchè non ci si deve dimenticare che anche chi governa è popolo e fa parte di esso ed deve usufriure degli stessi diritti e dover, ma non di più-, la democrazia è in pericolo. Ma chi deve stare più attento a che non si sovvertano i valori? Non di certo lo faranno coloro che traggono benefici da tutto ciò, e nemmeno potrebbe farlo tutta quella gente maltrattata, che si vede costantemente privata dei suoi diritti. Io credo che l'allerta deve essere tenuto alto dalla gente che sta in mezzo a queste due categorie,la più comune, che si rende conto del pericolo ed è ancora in grado di difendersi ed opporsi al dilagare dell'illegalità e della prepotenza. La gente comune che la mattina va al lavoro, e la sera se ne ritorna a casa stanca dopo aver guadagnato quel poco che le basta per sopravvivere,e che si rende conto sia dell'esspandersi degli uni e del soffocamento degli altri.

Anonimo ha detto...

Che pesante parola è "l'uguaglianza". Su di essa sono stati scritte parole e parole, ma inutilmente perchè la vera uguaglianza non si realizzerà mai. Tanti hanno provato a materializzarla ed umanizzarla, a partire da Gesù Cristo, ma i loro sforzi si sono sempre vanificati contro grossi ostacoli. Agli uomini non piace l'uguaglianza, che appiatisce e rende tutti uguali. Quindi è un'utopia desiderarla!

Anonimo ha detto...

In questo momento noi siamo in piena democrazia ed uguaglianza: il nostro premier siede al suo posto per espressa volontà del popolo ed egli fa di tutto per rendere la vita di questo popolo che lo ha eletto, sempre migliore e soddisfacente. Basta vedere e sentire in televisione come egli è rapido nell'accorrere in aiuto dei bisognosi e ad elargire loro aiuti e sostegno. E' vero. lui è più ricco di molti, ed anche quelli che gli stanno vicino non sono tanto poveri, ma loro dicono di essere partecipi delle sofferenze altrui e di adoperarsi per alleviarle: e se non uguaglianza questa, vorrei propirio sapere che cosa lo è.
Una che ascolta e crede nella televisione

Anonimo ha detto...

Tu che hai scritto questo blog,ascoltami o meglio leggimi. Io credo che il termine uguaglianza sia come un sogno ad occhi aperti che non si realizzerà mai e quello che tu dici ne è la dimostrazione.Persino nella Chiesa Cattolica, che si è sempre fatta forte del messaggio evangelico disattende ad esso. Basti pensare all'ordine gerarchico con cui vengono dati i posti nelle cerimonie religiose: davanti chi "conta" e dietro la massa. perchè i poveri, gli oppressi (sono aggettivi che si possono benissimo usare ai nostri giorni) non sono alla pari con chi comanda e vive nel benessere, spesso acquisito in modo disonesto? Possiamo pretendere che chi vive nel laicato o addirittura fuori dalla fede abbia un comportamento diverso?
un fedele di Cristo

Anonimo ha detto...

mia piccolissima Dorrit, ho letto il tuo blog e i commenti relativi. Che belle parole!
Lacchera

Anonimo ha detto...

la chiusa del tuo post è molto ottimista. Certo, vedrai si rafforzerà l'uguaglianza, ma in linea orizzontale e non verticale: i ricchi tenderanno alla parità tra loro, i politici lo stesso e i poveri saranno anche loro alla pari l'uno con l'altro.

Anonimo ha detto...

Uguaglianza, che bella parola, ma solo per chi ci crede!

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