mercoledì 8 luglio 2009

Viareggio, L'Aquila, Italia e Michael Jackson

Conosco i luoghi, la Versilia, Massa, Carrara e la Lucchesia. Lo stadio di Viareggio ieri mattina era foderato da un cielo azzurro, i pini svettavano e sul verde del campo, in primo piano, i colori dei fiori posti sulle bare. Anche così, in questa cornice luminosa, guardando la diretta televisiva il dolore si percepiva, ti arrivava dentro. Storie familiari troncate lungo vie cittadine troppo vicine ai treni. Il carrello assassino che deraglia, per quali cause non ancora accertato. Un’Italia sbagliata che paga in vittime innocenti, colte ancora una volta in quella che dovrebbe essere la serenità quotidiana nel farsi della notte.
Uno striscione – l’ha ripetuto il vescovo nella sua omelia – diceva: Viareggio risorgerai più bella.
Intanto all’Aquila aspettano ancora, hanno fatto una fiaccolata, per alludere che nel centro storico colpito non c’è ancora luce elettrica - nemmeno provvisoria?! -. Si sono invece velocemente realizzati i lavori per accogliere il G8: un servizio del primo canale rai, che ha preceduto la diretta da Viareggio, mostrava le ultime pennellate di vernice date in fretta. Si chiedeva ai cittadini, quelli rimasti perché, raccontava il cronista, molti per l’occasione, se ne erano andati - cosa si aspettavano dall’evento: che i potenti si accorgessero di loro e facessero qualche cosa.
C’è pure chi confida negli stranieri per liberarsi del premier, che una bella spallata gli venga da questo G8. Mi viene in mente il Manzoni, quello dell’Adelchi: in quella cornice storica la domanda era se i Franchi sarebbe venuti in Italia a combattere i Longobardi solo per fare un piacere a noi.
L’Italia che non si riconosce nei sondaggi favorevoli esibiti al posto del governare ringrazia la stampa estera – vediamo se succederà davvero qualche cosa - ma dovrebbe pure trovare in se stessa la forza per contrastare l’attuale leadership. Per provarsi a ricostruire un’Italia che sostituisca finalmente quella sbagliata che non rispetta le regole, che miete vittime ignare.
Da Viareggio a Los Angeles, da Andrea Bocelli a Stevie Wonder il canto che ha commosso e accompagnato il commiato. Michael un eroe globale, planetario. Rivedendo i suoi video più famosi su You Tube emerge un messaggio chiaro, universale, una specie di procedimento alchemico il suo, di trasformare ciò che è basso e gravoso, in energia positiva - come l’opera al nero in oro - : così per le nostre paure come in Thriller, così per la violenza sciolta nel ritmo della danza come in Bad, così per uscire da noi stessi e superare, spiazzandola, l’aggressività altrui come in Beat it.
Ecco, abbiamo bisogno di queste idee universali per attingervi e migliorare la nostra creatività, per contribuire a migliorare il nostro Paese.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara piccola Dorrit, ho letto con interesse la parte relativa alle speranze degli Italiani, che sia la stampa estera a dare uno scrollone a questo nostro premier, specie dopo il G8.
Ti sto scrivendo dopo il G8, ma a sentire i giornali e le reti nazionali, sembrerebbe che certe posizioni si siano rafforzate e tutte le chiacchiere sono state messe a tacere. Il G8 è risultato un grande successo, per l'organizzazione, per la rapidità con cui sono state approntati luoghi e servizi. C'è solo da domandarsi: come mai questa stessa rapidità non viene usata anche per dare una casa decente agli Aquilani e, adesso, anche a quei poveri disgraziati di Viareggio? Di questo la stampa sia nazionale che estera non ne parla.
lampada

Lacchera ha detto...

Carissima Dorrit,
è vero, Michael è stato tutto quello che dici tu. Ma a me è venuto di pensare come sia stata la sua vita privata, sin da quando era un bambino. Ha avuto tanti successi, è diventato un mito,ma tutto ciò gli ha arrecato anche momenti di gioia ...di quella gioia piccola, semplice che tutti gli uomini vorrebbero poter sentire nella loro vita e che è forse l'anelito a cui si tende? Gli auguro, che dentro di sè, sia rimasto sempre quel bambino di colore, che sorrideva insieme ai suoi fratelli.
lacchera

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