mercoledì 25 marzo 2009

Una casa per tutti









E se poi potranno “partecipare” al piano di sviluppo edilizio, quello che dovrebbe avviare la ripresa economica del Bel Paese, solo i proprietari di case mono e bifamiliari, cioè di ville e villette, allora non possiamo che rilanciare: una casa per tutti!
Come ha detto il Presidente degli Stati Uniti in una intervista, le leggi devono essere applicabili a tutti i cittadini. Chi la casa non ce l’ha è stato già escluso dai benefici dell’abolizione dell’Ici, che pure è stata motivata dal Governo con l’idea che la casa è un diritto.
Adesso, se l’ampliamento delle case nei palazzi crea troppi problemi, si demanderebbe l’incremento edilizio ai ricchi e ricconi proprietari di villette a schiera e villone, che già infestano le nostre campagne e che non sembra, a guardarsi in giro, che abbiano mai smesso di essere costruite ed ampliate. I cittadini che non hanno casa, magari, dovrebbero pure ringraziarli perché risollevano le sorti economiche del Paese.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Dorrit,
ancora una volta il nostro "buon governo" ha pensato a tutti (quelli che già stanno almeno benino): ingrandite le vostre case, date un nuovo impulso all'edilizia, create posti di lavoro. Il paese vi sarà riconoscente. Pensate quante oppurtunità l'ampliamento della vostra casa potrà dare alla nostra società così in crisi: la famiglia resterà più unita, perchè si vivrà quasi tutti nella stessa casa (una stanza in più può permettere a giovani fidanzati di sposarsi e restare ad abitare nella casa dei genitori; ci sarà meno bisogno di badanti ed affini, ecc.). Poi verrà, con calma, l'edilizia popolare per coloro che non hanno la villetta uni o bifamiliare; questi possono aspettare!
p.p.

Anonimo ha detto...

Ehi, Dorrit,
hai visto oggi Rai 3, alle ore 14?
C'era un servizio dal Piemonte, non so dirti la località precisa, ma hanno parlato di un panorama che abbracciava il Monviso, dove gli abitanti di alcuni palazzoni hanno chiesto ed ottenuto, di buttar giù alcuni edifici centrali e riempire lo spazio lasciato libero da essi. con una bella piazza, giardini,ecc. cioè hanno creato un ambiente dove poter stare all'aperto, sedersi su una panchina, muoversi un pò. Non ti sembra che il desiderio di queste persone sia un pò deviato e contrario, rispetto a quello, che presuppongono sia, coloro che hanno provveduto alla stesura dell'ultimo piano di sviluppo edilizio?
Un saluto

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