martedì 2 dicembre 2008

A-mici due
















Di lui rischio di parlare troppo e non voglio, sono cose nostre. Dopo anni di convivenza, amore e odio. Presuntuoso, aggressivo, simulatore infido, tenero, paziente. Quantunque viva confinato in un appartamento anche lui va per la sua strada, e segue nell’andare quei tracciati che sa lui, in genere costeggiando i mobili ed evitando di attraversare le piazze degli spazi vuoti. Chissà perché quando hai qualche momento di tensione e lui passa per la casa con la sua andatura calma e dignitosa a vederlo ti rilassi. E’ ciò che mi piace di più di lui, vederlo passare come uno che va per i fatti suoi anche se sta dentro un appartamento. Ha i suoi luoghi preferiti, ma in realtà controlla tutta la casa e a volte come padrona  non sopporto che se sposto qualcosa debba venire a prenderne visione, che tutti i piani orizzontali, letti, divani, poltrone, tavoli e televisione a rotazione nella giornata li consideri suoi. In effetti sulla gestione della casa a volte siamo in aperto contrasto. Ha i suoi gusti. Gli piacciono i miei centri all’uncinetto sopra cui si sistema, ma questo piace anche a me perché lo trovo il migliore dei soprammobili.
Non è mai voluto veramente uscire dall’appartamento dal giorno in cui è arrivato, cucciolo di sei mesi, ed è corso sul balcone inchiodandosi sulla ringhiera. Spessissimo però fa un giretto per le scale del palazzo e lancia i suoi richiami acuti, poi scende giù al portone chiuso e guarda attraverso il vetro.

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