Dal suo inizio, con i rami raccolti tra Bracciano Oriolo e
Manziana l’acquedotto scendeva verso oriente e passava per l’attuale S.
Liberato, che deve riconoscersi corrispondente al sito della prefettura romana Forum Clodii, sull’antica strada romana
omonima che da qui si dirigeva verso Blera. Qui, poco distanti, sono state trovati resti sotterranei
dell’acquedotto.
Scendeva perciò nell'attuale
Via di Sette Vene all’altezza delle “Scuderie Odescalchi”, il cui nome il
viaggiatore che passa può leggere nel cartello indicatore, in corrispondenza di
quella che fu la Vigna Grande degli Orsini e dove tuttora scende al lago con la
sua foce il fosso della Fiora.
Un tratto dello speco della lunghezza di 25 metri fu visto e fotografato da Ashby presso il casale di Vigna Orsini*.
Un tratto dello speco della lunghezza di 25 metri fu visto e fotografato da Ashby presso il casale di Vigna Orsini*.
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Vigna Grande |
L’acquedotto attraversava Vigna Grande con l’ausilio
di due ponti**.
Nella nostra escursione abbiamo osservato alle estremità opposte di Vigna Grande, ai cancelli ovest ed est, prospicienti la Via di Sette Vene, delle costruzioni in pietra che però appaiono per i materiali e la tecnica grossolana abbastanza recenti:
Più oltre, un altro tratto di circa 10 metri, al di sotto dell’acquedotto moderno, fu identificato dall'archeologa americana Esther B. Van Deman (1934) che lo descrisse dettagliatamente*.
Sotto Vicarello
Uno dei tratti più belli emergenti, immerso però nella
natura, dell’acquedotto sta proprio sotto l’altura diVicarello, che gli
ingegneri romani pensarono bene di non
salire: compare ad un tratto nel mezzo della pianura sottostante a poca
distanza dalle acque del lago, in parte su
arcate seminterrate, con lo sfondo, della grande fattoria di Vicarello, che vanta
l’origine nell’età dell’imperatore Domiziano, e della cima di Rocca Romana, la
più alta dei monti Sabatini.
Qui giace
dimenticato
l’acquedotto seminterrato,
in prossimità del fosso di Vicarello
che va nel lago alla sua foce,
superandolo
con arcuazioni.
Qui giace
dimenticato
l’acquedotto seminterrato,
in prossimità del fosso di Vicarello
che va nel lago alla sua foce,
superandolo
con arcuazioni.
Abbiamo potuto vederlo da lontano dalla Via di Sette
Vene, e non abbiamo potuto avvicinarci perché
tutt’intorno è recintato e il cancello ha il lucchetto e come sempre non
ci sono indicazioni o cartelli o altre strane cose del genere che lo indichino
al visitatore:
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L'acquedotto traiano paolo sotto Vicarello |
affiorante |

Una serie di cippi regolarmente distanziati, che sbucano dalla campagna sotto il manto di Rocca Romana, oggi ormai solo raccontano, e solo per chi si fermi ad ascoltarli, la storia dell’acquedotto e di un’acqua purissima che viaggiava verso la capitale dell’Impero:
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cippo dell'acquedotto su Via di Sette Vene nei pressi di Trevignano |
2 commenti:
Molto interessante ed informativo. Per visitare l'interno andare al sito MEON HDTV PRODUCTIONS
Cara/o Anonimo, bello il video dei cacciatori di acquedotti, cui siamo solidali, in particolare per come fanno vedere i materiali e le tecniche di costruzione.
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